Sandra Cisneros – La casa di Mango Street

La storia di Esperanza Cordero in un barrio di chicanos a Chicago, raccontata attraverso il suo sguardo adolescenziale denso di emozioni e desideri. Una fusione tra l’espressività della prosa e soprattutto l’intensità della poesia…un gioiello. Edito da La Nuova Frontiera con la traduzione di Riccardo Duranti.

Unknown.jpeg

[…] Ma i capelli di mia madre, ah, i capelli di mia madre sembrano coccardine, caramelle con il buco, ricciolosi e carini perché li ha tenuti nei bigodini tutto il giorno, dolci da odorare quando stai in braccio a lei e ti senti al sicuro, odorano di quel bel profumo caldo del pane da infornare, di quel buon profumo di quando ti fa spazio nel suo letto e dalla sua parte le lenzuola sono ancora calde della sua pelle e ti riaddormenti accanto a lei, mentre fuori cade la pioggia e Papà se la russa. Il russare, la pioggia e i capelli della Mamma che profumano come il pane.

 

[…] La gente che vive in collina dorme così vicina alle stelle che si dimentica di quelli di noi che dormono troppo attaccati alla terra. Non guarda giù per niente se non per rallegrarsi di vivere sulla collina. Non ha niente a che spartire con la spazzatura della settimana scorsa o con la paura dei sorci. Arriva la notte e niente li sveglia, se non il vento.

Un giorno avrò una casa tutta mia, ma non mi scorderò mica chi sono e da dove vengo. Vagabondi di passaggio mi chiederanno: Posso entrare? E io offrirò loro ospitalità in soffitta, chiedendogli di fermarsi pure, perché lo so benissimo cosa si prova a essere senza casa.

Certi giorni, dopo cena, io e gli ospiti ce ne staremo seduti davanti al fuoco. Le assi del pavimento circoleranno di sopra. La soffitta si lamenta.

Sorci? Mi chiederanno.

Vagabondi, dirò io, e sarò felice.

 

Mica un appartamento. Di sicuro non un appartamento sul retro. Non la casa di un uomo. Non voglio fare la mantenuta. Ma una casa tutta mia. Con il portico, un cuscino su cui riposare e le mie preziose petunie color porpora. I miei libri e i miei racconti. Il mio paio di scarpe pronte accanto al letto. Nessuno contro cui agitare il bastone. Nessuno a cui stare dietro e rimettere a posto le sue cose.

Solo una casa silenziosa come la neve, uno spazio in cui rifugiarmi, pulito come la carta prima di scriverci una poesia.

 

[…] Un giorno farò in bagagli con tutti miei libri e le mie carte. Un giorno dirò addio a Mango Street. Sono troppo forte perché mi possa trattenere qui per sempre. Sono troppo forte perché mi possa trattenere qui per sempre. Un giorno me ne andrò.

Vicini e amici diranno: che ne è stato di quella Esperanza? Che fine ha fatto con tutti quei libri e quelle carte? Perché se ne è andata tanto lontano?

Non si renderanno conto che me ne sono andata per tornare. Per quelli che mi sono lasciata dietro. Per quelli che non ce la fanno scappare.

Lascia un commento